WWOOFING: LAVORARE NELLE FATTORIE IN CAMBIO DI… NIENTE

WWOOFING: LAVORARE NELLE FATTORIE IN CAMBIO DI… NIENTE
(Scritto da Ester&Sebastien)

La definizione di WWOOFING su internet è questa: Lavorare nelle fattorie organiche in cambio di vitto e alloggio…ehm no aspetta scrivilo meglio dai!
WWOOFING: LAVORARE NELLE FATTORIE IN CAMBIO DI… NIENTE
Ok ora ci siamo.

eeehhhh evviva, tutti felici nelle fattorie del wwoof. Questa è un imagine presa dal sito ufficiale del wwoof…ci sanno fare con il “marketing”.

Quando abbiamo avuto questa idea non sapevamo niente del wwoofing, ci sembrava una cosa meravigliosa e così l’abbiamo idealizzata, come facciamo spesso. Quando idealizzi qualcosa, tutto quello che di solito non si addice a te non lo noti, vedi solo le cose belle… e così è stato.

L’unico modo quindi per conoscere realmente ciò che hai idealizzato è viverlo.

La nostra avventura con il wwoofing è iniziata a novembre, non ne abbiamo mai parlato molto, forse perché prima di mettere qualcosa per iscritto qui sul blog dobbiamo digerire le cose, ragionarle tra di noi, capire se è un pensiero che riguarda entrambi o solo uno di noi, capire il perché di certi pensieri, verificare che effettivamente è proprio come pensiamo noi e poi forse arriva il momento di scrivere. E forse arrivato il momento di scrivere qualcosa, almeno un po’.

Siamo arrivati in Gran Bretagna a novembre e siamo rimasti tre mesi, in tre mesi abbiamo soggiornato in tre diverse fattorie. Adesso ci troviamo in Germania, siamo stati da una famiglia che abita vicino al fiume Mosella e ci siamo presi cura dei vigneti che lo costeggiano, ci siamo lasciati alle spalle una fattoria in Turingia al confine con la Sassonia. In totale quindi abbiamo vissuto in 5 diverse fattorie. Ne parlerò in ordine sparso cercando di fare riferimenti il meno chiaro possibile.

In una fattoria ci siamo sentiti molto ripagati a livello alimentare, più che ripagati direi rispettati, dato che l’alimentazione fa parte del nostro “guadagno” per il lavoro svolto. Anche la sistemazione in questo caso è stata più che eccellente, in generale noi siamo sempre molto felici di vivere, in una nuova stanzetta, o casetta, o caravan, ma questa è stata sicuramente una delle migliori sistemazioni. La stanzetta si trovava in un’antica casa restaurata davvero pittoresca, avevamo anche il nostro bagno, unica pecca di quest’ultimo era il fatto di non disporre di una normale doccia ma soltanto della vasca e di due odiosissimi rubinetti per l’acqua, uno per quella fredda e uno per quella calda. Per far incontrare le due acque a diverse temperature e magicamente creare l’acqua tiepida ci è stata fornita una brocca, a pensarlo sembra difficile ma a mettere questo sistema di doccia in atto non è così difficile. Non credo sia stato davvero un problema, in un periodo della mia vita ho vissuto 3 mesi con la sola acqua fredda, d’inverno per giunta e quei tre mesi li considero i più belli della mia vita, ma questa un’altra bellissima e interessante (per me) storia.
Tornando alla fattoria in questione, dal punto di vista della fattoria, non era più di tanto una fattoria, ci saranno state sì e no una ventina di pecore, da queste ultime non se ne ricavava latte, quindi niente latte e niente formaggio fresco, non ci era stato detto e ci siamo rimasti male. Nella “fattoria” vi erano anche un paio di galline, neanche 10, in pratica potevamo benissimo rimanere in casa in campagna della famiglia di Ester che forse lì è più simile a una fattoria.
Da non dimenticare i due cavalli e un pony, quest’ultimo conduceva una vita infame, in due settimane non è stato mai tirato fuori dalla stalla. I cavalli non servivano a niente, o almeno niente che riguardasse strettamente la fattoria, non erano quindi animali da lavoro, ne animali da carne, in Gran Bretagna è forse una bestemmia la carne di cavallo, ma per me che vengo dalla provincia di Catania è quasi una cosa scontata che dal cavallo si possa ricavare della buona e succulenta carne.

panino con la polpetta di carne di cavallo

I cavalli erano più un “diletto” della proprietaria che ci andava a passeggiare.

Se ripenso a tutte le altre fattorie dove siamo stati, forse questa però è stata una delle migliori, perché almeno ciò che ci toccava era lì per noi, tutti i giorni. Ogni mattina a colazione eravamo invitati a provare le “specialità inglesi” del mattino… Non uova e pancetta, il porridge intendo, ma potevamo benissimo non mangiarlo e mangiare altro.

Nelle fattorie di solito c’è “l’usanza” immotivata di fare due o un’ora di lavoro al mattino appena alzati e solo dopo si può iniziare a parlare di colazione. Questo forse può andare bene per me (se mi ricordo di bere appena alzato) ma con Ester e la sua alimentazione non si scherza, e non sto scherzando, Ester senza un regolare pasto al mattino è uno zombie e questa è forse una delle cose che più di recente mi ha dato fastidio. Ma in questa fattoria l’host è stato molto flessibile con noi e ha cambiato le sue abitudini per venirci incontro facendo colazione prima di iniziare qualunque attività.

Altra immagine presa da un sito wwoof, anche qui entusiasmo da vendere, ma è solo pubblicità

L’orto di questo posto era forse una delle cose più belle. Di per sé era un orto normale, era il suo effetto generale. Lo so è brutto parlare di certe cose, ma c’è gente strana che avrebbe piacere a vedere nostre foto dove siamo sporchi di letame, perché una delle cose più belle del wwoofing, secondo loro, è sporcarsi le mani. Tornando a noi, l’effetto di tutte le verdure prelevate da questo orto era forse la cosa più diuretica mai conosciuta. Non sono mai andato in bagno così bene in vita mia. Forse era questa l’utilità dei cavalli: il loro letame è “magico”.

Abbiamo assaggiato un sacco di prodotti del posto a volte comprati dalla padrona di casa, a volte preparati da lei, lei non si giudicava una grande cuoca ma rispetto a tanti altri “cuochi” incontrati sul nostro cammino lei è stata la migliore. Tuttavia spesso l’alimentazione, specie il pranzo eccedeva di formaggio, cosa non molto sana almeno per il nostro fisico, ma oggi ormai ci ho rinunciato a mangiare “sano” per mano degli altri.

E quindi cosa c’era che non andava in questo posto?

Principalmente il fatto che a volte non ci sembrava di essere in una fattoria, secondariamente non siamo riusciti a mandare giù la presenza settimanale della donna delle pulizie, del lavavetri, del giardiniere, del tizio che gli sistemava il cavallo prima della passeggiata quotidiana, siamo rimasti stupiti da tale sperpero di denaro. Per carità, non sono affari miei di come spende i soldi la gente però ci ha fatto particolarmente impressione.

Tutto qui?
No, affatto, è così difficile sintetizzare, ma soprattutto tradurre delle sensazioni in parole ma ci provo.
Di questo posto non abbiamo sopportato il cane dentro casa con la cuccia in cucina, quindi peli ovunque, il fatto che a questo cane venissero dati in pasto scoiattoli, scuoiati e catturati con delle apposite trappole, ho avuto l’onore di liberare uno scoiattolo da quelle trappole piazzate proprio dalla padrona di casa, i discorsi sul meteo e l’ossessione di riscaldare la casa. Non ho assolutamente sopportato il fatto che venivamo criticati e presi in giro davanti ad altre persone perché ci svegliavamo tardi durante il nostro giorno libero o perché a colazione abbiamo sempre bevuto latte e cacao…quasi come non fosse normale. Non abbiamo sopportato il fatto che ci dicesse di continuo “qui in Inghilterra si fa così” anche semplicemente perché ti dimenticavi una porta aperta. Mi ha ricordato tanto i tedeschi che agli stranieri non fanno altro che dirgli “qui in Germania si fa così” che si traduce “o fai come noi o fuori dalle scatole”, a volte abbiamo avuto l’impressione di essere la sua buona azione quotidiana, non riuscivamo a capire se fosse davvero ospitale o se lo facesse perché dio un giorno le riserverà un bel posticino in paradiso, magari con le stessa servitù che ha qui sulla terra.

Ok forse poteva andare peggio, è stato bello condividere il cibo, è stato un bello scambio alimentare, forse siamo rimasti troppo con lei, a volte non è proprio bello conoscere sempre più a fondo le persone.

Una cosa che non dimenticheremo mai di questo posto sarà sicuramente questo piacevole scambio culinario, al giorno d’oggi diventa sempre difficile trovare qualcuno che ami mangiare un buon piatto di pasta o un dolce… Sono diventati tutti così, per usare uno squallido termine social (coniato da me) fitness-vegan friendly.

Quando siamo andati via eravamo un po’ delusi, ma forse perché avevamo visto ancora troppo poco di quello che è il wwoofing.

Una delle fattorie dell’Inghilterra merita forse più di un post su questo blog, in questa fattoria siamo rimasti un mese abbiamo visto quanto gli esseri umani possano essere ingrati con i loro animali che gli portano da vivere, a parte il tempo libero abbondante e il fatto che abbiamo lavorato con dei nuovi animali in questa fattoria non vi era niente di diverso da un normale posto di lavoro, poco contatto umano, pochi pasti tutti insieme, nessun interesse riguardo la nostra alimentazione quindi nessuna varietà e di conseguenza le mie conquiste dell’organismo fatte nella precedente fattoria si sono trasformate nel contrario, se non avete capito è uguale, ma preferisco fermarmi qui.

Una piccola didascalia presa da un altro sito ufficiale del wwoof che spiega come si dovrebbe pranzare in una fattoria…insieme

Le cose che non abbiamo sopportato di questo posto: il disinteresse più totale nei nostri confronti degli operai che vivevano con noi, il modo cruento in cui vengono alimentati i vitelli (prima o poi scriverò un articolo approfondito sul mondo delle mucche), la televisione sempre accesa in programmi squallidi molto simili alla serie Youtube The Ladies (purtroppo ho avuto il dispiacere di conoscere tale squallore), i compiti non inerenti alla fattoria come spostare una catasta di libri da un piano all’altro, il fatto che in fondo non facevamo niente, praticamente per fare il nostro lavoro ci sarebbero bastate tre ore e mezza ma noi ce la prendevamo comoda perché sapevamo già su esperienza della prima settimana che ci sarebbe finita a fare cose, come dicevo prima, non inerenti alla fattoria.

Di questo posto avrei davvero tanto da dire ma credo che quello che ho scritto sopra sia la sintesi perfetta.

La fattoria di cui sto per parlarvi e una di quelle che forse ci ha più deluso sotto tanti aspetti, dimenticando però che al peggio non c’è mai fine.

Inizialmente era sempre tutto bello, come al solito, ma è durata poco: nonostante noi lo avessimo fatto sempre presente a tutti di voler lavorare insieme, ci dividevano i compiti per ottimizzare il tempo e venivamo abbandonati a noi stessi, con qualche scusa riuscivamo a lavorare un po’ più insieme, per esempio a me avevano assegnato un sentiero da fare, forse non fu tanto una scusa dato che si trattava di un lavoro molto faticoso e in due la fatica si sentiva di meno. Uno dei due host era particolarmente assillante e credeva di avere tutte le risposte del mondo e il modo giusto per fare le cose, il verso giusto della grattugia da usare per il formaggio, il modo migliore per mettere gli stivali, il modo migliore per suonare una campana, il modo migliore per pulire una padella, il modo migliore per lavare i piatti, il modo migliore per pulire il tavolo, la pezza giusta per farlo…a momenti me lo trovavo in bagno a spiegarmi il modo migliore su come pulirmi o come fare pipì.

Sempre presa dal sito del wwoofing, un’immagine che spiega come si dovrebbero fare i lavori…tutti insieme.


I bagni in generale

In un bagno quasi tutti i giorni trovavamo il tappeto sul gabinetto o una tovaglia che avevano usato per asciugarsi sempre appesa sul gabinetto e per alzare la tavoletta la dovevo prendere in mano. La lavatrice era spesso sempre piena di vestiti inzuppati come una spugna e spesso dentro la vasca vi erano stesi vestiti talmente inzuppati da non avere il bisogno di aprire la doccia.

La vasca da bagno era poi sempre piena di qualcosa: giocattoli, vestiti, utensili per il latte, addirittura lo scopino del cesso. Spesso andavamo in bagno con l’intenzione di farci la doccia o fare la lavatrice ma rinunciavamo perché era sempre tutto o troppo sporco o in disordine.

Però noi siamo stati troppo educati e gentili e abbiamo fatto finta di niente.

In Italia è maleducazione lasciare un bagno in disordine quando hai persone a casa, ma sicuramente anche in Germania o in Gran Bretagna dato che quando venivano ospiti il bagno veniva puntualmente pulito come uno specchio, per noi questo trattamento non è mai stato previsto quasi da nessuna parte, ci siamo sentiti trattati come dei servi.

Immagine presa da un sito wwoof

Parliamo di cibo: a tutti piace che noi cuciniamo, ma più che cucinare ci piace mangiare vario…non perché siamo capricciosi o viziati ma perché il nostro corpo ne risente e noi stiamo girando le fattorie non solo per mangiare prodotti freschi ma anche per seguire una dieta sana. Quando non cucinavamo noi, in una fattoria in particolare, ci hanno quasi sempre fatto mangiare solo formaggi ogni sera e mattina per molti giorni, spesso anche a pranzo vi era qualcosa a base di formaggio o latte e il pane duro, mai fresco. Tutto questo ha causato, specialmente a me, problemi per andare in bagno, problemi seri che mi hanno causato emorragie e non aggiungo altro su questo argomento.

Ancora a proposito di cibo…il giorno del compleanno del figlio, ci hanno proposto di fare colazione a pranzo, perché si era fatto tardi e non avevano più voglia di cucinare. La cosa bella è che ci hanno impedito di cucinare anche a noi, infatti ce ne siamo tornati in camera e abbiamo cucinato con il fornellino un bel piatto di pasta…praticamente se non avessimo cucinato in camera avremmo dovuto fare colazione tre volte, contando la torta con il latte al pomeriggio…questo lo trovo ridicolo.

In un posto la colazione era composta dal disgustoso porridge più pane e burro e yeast extract (lievito spalmabile :-S) e a pranzo si mangiavano rimanenze di ogni tipo definendolo “picnic lunch” (che picnic di merda) e a cena ogni tanto un pasto mezzo normale quasi sempre composto da patate o pasta integrale e senza sale… in un altro posto si faceva un solo pasto e due volte colazione, in pratica pane, burro e cereali a colazione e a cena o riso con il latte.

In un altro posto ancora spesso si dimenticavano di fare la spesa perchè ordinavano (per loro) pizze o altro cibo, fino a quando l’orto non si è congelato è andata bene ma con l’arrivo del freddo ci è finita a pancarré e burro o formaggio e un salame fatto in casa orribile e vecchio del 1800!

Abbiamo anche mangiato carne dei maiali della fattoria, ma praticamente in due sole fattorie è stato rispettato il nostro essere onnivori, in altre due non mangiavano quasi mai la carne, quando cerchiamo un posto scartiamo sempre le fattorie vegetariane o vegane, se avessimo saputo che erano quasi vegetariani li avremmo scartati volentieri.

Immagine presa da un sito wwoof

In una di queste fattorie la stanza che ci hanno messo a disposizione era una vera topaia. Muri scalcinati, letto che cigolava, tappeti al posto del pavimento e qualcosa emanava puzza di pipi di gatto ma la cosa peggiore è stata il riscaldamento…a letto non c’era freddo ma fuori dal letto il riscaldamento non bastava: anche messo al massimo. La loro bella camera da letto sicuramente era più confortevole, riscaldata col fuoco con le legna che NOI avevamo raccolto.
Sempre in questo posto con -13 gradi ci hanno fatto lavorare all’aperto…è stato davvero terribile per noi, ci si paralizzavano le dita…nonostante glielo dicessimo con una scusa o con un altra ci lasciavano lavorare lo stesso perché per loro era troppo importante che noi facessimo qualcosa altrimenti si sarebbero sentiti sfruttati questo è perché non si tratta di ospitalità ma di lavoro pagato diversamente.

Tornando al cibo, in questa fattoria le uniche volte in cui mangiavamo bene era perché c’era un ospite o perché cucinavamo noi oppure eravamo da qualche altra parte… abbiamo mangiato meglio dai vicini, dei ragazzini che ci hanno invitato a una festa di compleanno. Dopo due settimane abbiamo mangiato finalmente una giusta porzione di carne e il nostro organismo lo ha apprezzato.
Ho contato le ore che avremmo dovuto fare nella nella mail che ci avevano inviato in tutto avremmo dovuto lavorare ben nove ore…credo sia indecente una richiesta simile per due volontari anche se tutto fosse stato più bello di come è stato (cibo, alloggio, accoglienza). Nemmeno quando lavoravo facevo cosi tante ore di lavoro E MI PAGAVANO. Nel mio vecchio lavoro mi pagavano 1300 euro al mese 5 giorni alla settimana per 7 ore e mezza. Loro dopo due settimane ci hanno proposto un piano da 7 ore… Ovviamente è comunque troppo senza soldi ma anche 6 ore in queste condizioni sono troppo. Diciamo che 5 ore sono già al limite. Per quello che offrivano forse 4 ore sono più che giuste. E noi a parte due giorni abbiamo fatto sempre e solo 5 ore dicendo che eravamo stanchi perchè effettivamente era così. Dopo due settimane ci hanno presentato un foglio di carta, era davvero ridicolo. Sembrava un rinnovo di contratto con nuove condizioni e mancava solo la firma. In questo foglio che sotto vi allego c’è scritto che avremmo sempre dovuto lasciare ordinata la cucina…WOW che coraggio dopo pranzi e cene così miserabili e dopo 7 ore mal ricompensate dovrei pure lavare i piatti.

Questo è il famoso foglio che illustrava le nostre nuove mansioni: Ore di lavoro: 7-8 Stalla 9:30-12:30 Lavoro 15:30-17 Lavoro 17-18 Stalla Dal lunedì al venerdì Spiegazione su come pulire la stalla Lavoro “in comune”: dopo i pasti sparecchiare, lasciare sempre vuoto il ripiano vicino al lavandino, svuotare la lavastoviglie e riempirla, lavare il resto a mano, scopare il pavimento

Dopo aver puntualizzato gli orari su quel foglio lo stesso pomeriggio dopo il pranzo, avendo tardato di proposito di qualche minuto la tizia ci venne a bussare alla porta per dirci che eravamo in ritardo, manco fossimo in azienda. Era per giunta l’ultimo giorno, il giorno dopo lo avevamo chiesto libero per sistemare i bagagli ma non ci è stato concesso. All’inizio lo avevamo accettato poi la mattina dopo ci siamo decisi di non presentarci nella stalla. Ci vennero a bussare alla porta e poi addirittura la bella coppia di esauriti inizia a urlare dietro la porta…puerile al massimo, non riesco a dimenticarlo, è stato il massimo. In realtà noi quella mattina ci eravamo già alzati presto e avevamo iniziato a cercare dove dormire perchè volevamo andarcene. Abbiamo fatto finta di niente, abbiamo voluto sentire le loro ragioni per capire fino a che punto si sarebbero spinti.

Ci è stato detto che loro danno troppo e noi non lavoriamo abbastanza. Beh la mia risposta è stata questa: Il nostro pagamento sarebbe dovuto essere cibo, alloggio e accoglienza ma ci avete pagato malissimo e noi abbiamo a volte pure fatto troppo. Hanno  perdere la pazienza persino a Ester e per far perdere la pazienza a lei ce ne vuole.

Immagine presa da un sito wwoof

Non hanno avuto pietà nemmeno di Ester che piangeva perchè ci hanno trattato come degli stupidi. Il bel discorso è finito con loro che ci dicono che ci avrebbero accompagnati in stazione a prendere il primo treno utile. Ma non è tutto: Dopo averci detto che ci avrebbero accompagnati si sono tirati indietro e ci hanno lasciato pedalare sotto la neve…Salutandoci come se niente fosse hanno avuto pure il coraggio di venirci a suggerire Airbnb, perché una loro amica affitta una casa nel paese vicino. Volevano crearci quanti più disagi possibili ma a pedalare nella neve noi ci siamo divertiti, quel tratto di bici in mezzo la neve lo porterò sempre nel cuore, sa di libertà.

In generale abbiamo spesso incontrato persone che non vedono l’ora di trovare una scusa per criticare e comandare o imporre il loro sapere….CONTINUA QUI —–> COMANDARE E’ MEGLIO CHE SCOPARE DAL 09 APRILE 2018

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7 Risposte a “WWOOFING: LAVORARE NELLE FATTORIE IN CAMBIO DI… NIENTE”

  1. Per poter contattare gli host devi prima iscriverti, una volta che hai pagato la quota puoi scrivere agli host, e solo in quel momento potrai pattuire le ore di lavoro e i lavori da fare, fai molte domande perchè il dettaglio ti frega, alle volte ti possono frammentare le ore durante la giornata e ti ritroverai senza tempo libero, oppure ti ritroverai come giorno libero quello in cui piove sballando ogni tuo piano. Per altre info resto a tua disposizione.
    Io Al Quadrato

  2. Ciao.io vorrei fare un esperienza Woof o similare.
    Non ci si può basare su un forum per scegliere gli hosts ?
    Non sono pattuiti in anticipo ore e tipi di lavoro ?
    Grazie.

    Jean michel

    [email protected]

  3. Lupolibero il 1 aprile 2018 a 16:33 said:
    Canearrabbiato, concordo pienamente con quanto scritto da Lupolibero. Hai fatto centro. In uno stato di diritto veramente tale, dovrebbe essere compito dell’autorità controllare le realtà di wwoof. Sono convinto che se ci fosse un blitz contemporaneo in tutta Italia dell’ispettorato del lavoro per vedere se e quanti host di wwoof Italia sfruttano lavoro a basso costo, penso che il risultato dovrebbe forse portare a parecchie denunce penali. Vi siete mai chiesti come mai wwoof italia nel 2014 ha cambiato le norme dell’associazione? Leggetevi attentamente le norme attualmente in vigore con quelle di prima e vi accorgerete che il presidente si e’ preoccupato di farsi avere una certificazione sul fatto che quanto scritto su statuto e regolamento interno non possono essere intesi come lavoro, così lui, il presidente, si è voluto parare il culo da eventuali controlli seri. In sostanza con le nuove norme lui dorme sogni tranquilli e gli unici responsabili di un eventuale sfruttamento di manodopera a basso prezzo ricade solo sugli host che rappresentano, uditi udite, dei centri educativi. In base alle vecchie norme il presidente avrebbe dovuto avere delle grossissime grane. Le ha avute?

  4. Hi lupolibero,
    Do you have experience with Wwoofing? It is not as bad as you think it is:) Of course there are farms that try to take benefit of visitors. Wwoofers can complain at the wwoof organisation and the farm will be expelled if they do bad things more then once. On the other hand, the wwoofers that do not have any experience can get a lot of help (internet is full of advice on wwoofing. The pro and contra.
    This couple is intelligent. They are just missing the experience of the real world. There “world” is the only right thing there is. (sorry to say it this way) There is only one truth and that is there truth. There are so many wwoofers all over the world feeling great wwoofing. Wwoofing is more than staying at a farm doing the dirty work. It is a worldwide movement to make the world a better place, try to live sustainable and pass this to our children and otherones children.
    Without getting better (i.e not earning money ) of that. Money is not important in this matter!
    Farmers in wwoof do not depend on wwoofers. They can manage the job without. They just want to do something for future life. Have their knowledge spread.
    Please Sebastien/Ester believe me! I don´t want to hurt anyone. Sorry to say, but you are not Wwoofminded, you want experiences you can get through workaway too.
    Ciao,
    Hendrik
    PS I have a lot of emailadresses left. I just want to get answers

  5. Hi, I´m sorry you deleted my answer. In your Blog you can give comments. If you don´t like th comments, answer the person, give arguments why you don´t like it. Th person in the comment up her is on your sid. Do you delete that too? Is it that important to you to get acknowledged in your thoughts?
    By the way I don´t agree with the former writer, nor with you. I´m rally sorry you had bad experiencies in wwoofing.
    But please tell me why you are so “angry” with me, just trying to help you make up your mind about the way you want to live. I still think we could have had wonderfull discussions at the kitchentable, without yelling and with wonderfull meals. (cooked by me or /and you)
    Ciao
    Hendrik Please don´t forget to answer me.
    PS I cannot recall my complet Comment, because I don´t save it.

  6. In questa faccenda – complessa – del wwoofing ci sono diverse cose che non funzionano. Alcune sono di secondaria importanza. Altre di primaria importanza – problemi di base non modificabili che fanno sì che l’esperienza sia insoddisfacente o perlomeno abbia una probabilità consistente di essere tale.
    Siccome non voglio scrivere un trattato, vi dico quali secondo me sono i due problemi-base ( di fondo ) che non vanno:

    1) Il primo è il ‘fattore Banco’. Per “banco” intendo dire chi organizza il gioco; in questo caso i meccanismi di funzionamento del lavoro in fattoria. Premessa fondamentale: IL BANCO VINCE SEMPRE.
    Vale per le lotterie statali, per le macchine a scommesse, per il gioco del lotto. Chi organizza qualsiasi cosa è chiaro che lo fa per profitto e non per beneficienza.
    ( anche se non c’entra nulla con il wwoofing, ad esempio io non ci crederò neanche sotto tortura che le varie navi ONG che fanno da taxi per migliaia e migliaia di persone da deportare dall’Africa in Italia, lo fanno per puro spirito caritatevole ).
    Ritornando al fattore-Banco, anche se a un certo punto esulti e porti a casa un migliaio di euro, quando fai i conti di innumerevoli giocate in cui hai regolarmente perso e hai messo i soldi sul piatto ti accorgi che il bilancio finale è sempre a favore del Banco.
    Chi è il Banco nel wwoofing? Anzi chi sono i Banchi ?
    Sono: chi fa capo all’organizzazione e in cambio della quota annuale rilascia i nominativi dei “contadini” o presunti tali.
    E in secondo ordine, i proprietari delle fattorie; i quali a meno che non siano dei benefattori-generosi di natura ( cosa in cui credo poco ) ottengono manodopera magari non professionale ma a buon mercato. E chi vive in campagna ne ha sempre bisogno.
    I proprietari delle fattorie ( come direbbe la dottrina Marxista ) sono tra l’altro i detentori dei mezzi di produzione e degli immobili – in poche parole avranno sempre il coltello dalla parte del manico – e forme di sfruttamento emergeranno in misura variabile alla loro onestà/correttezza.
    Chiaramente, il marketing del sito web è orientato a mostrare immagini di gioia e di gratificazione in modo da far credere all’utente che vivrà un’esperienza unica e “fuori dal coro”, tanto da compensare eventuali “problemucci” o forme di sfruttamento più o meno palesi. ( a me è stato raccontato di truppe di ragazze svedesi ingaggiate nel wwoofing a raccogliere agrumi nel territorio di Gela, dove in Estate si raggiungono temperature atroci, senza ricevere in cambio praticamente nulla se non un tetto per dormire la notte. Ora se questo non è sfruttamento, io sono nato e cresciuto su Marte ).

    A fronte dei 35 euro di tesseramento sarebbe però auspicabile che lor signori raccogliessero anche i feedback negativi che persone come voi gli estendono per esperienza diretta. Altrimenti un sito web con quattro foto, tante belle parole e fumetti sono capace di farlo anch’io.

    2) Il secondo problema di base è irrisolvibile. Risiede nella natura dello scambio, nel “do ut des”.
    Malgrado una certa cultura che io chiamo ‘del Mulino Bianco’ ci faccia idealizzare il mondo agricolo del passato dove il vile denaro era sostituito dal baratto, si tende a dimenticare che se nella nostra società il denaro è tanto diffuso e apprezzato, è semplicemente perchè esso è un mezzo di scambio MOLTO PRATICO. Il più pratico che esista.
    Lavoro per 8 ore? Mi dai 70 euro. Punto.
    Andrò a comprarmi quello che voglio da mangiare e me lo cucinerò. Poi magari la domenica mi inviti alla tua tavola e mi fai assaggiare i manicaretti inglesi.
    Dico questo perchè già il fatto di essere ricompensati “con i pasti” apre le porte all’indeterminazione: cosa si intende per “pasti” ? Sono stabiliti in qualità e quantità ?
    “Pasto” può essere tutto: anche un toast con la sottiletta è un pasto.

    In pratica quello che non funziona è la mancanza di chiarezza, ossia:
    fornire lavoro in cambio di vitto e alloggio indeterminati.
    Fateci caso come questa è una forma di baratto in cui il coltello dalla parte del manico ce l’ha il proprietario (vedi fattore-Banco, problema 1)).
    il baratto sarà anche vintage e affascinante, ma NON FUNZIONA sul lungo termine perchè prima o poi ci sentiremo fregati. Oppure cercheremo di fregare la controparte perchè riteniamo che ci abbia fregati in precedenza.
    Questo succede perchè il vile denaro ha un valore oggettivo e preciso mentre l’interscambio prestazione d’opera-merce è affidato a valutazioni variabili e soggettive, anzi “indeterminate” come ho detto prima.
    Esempio pratico: io lavoro 8 ore e tu in cambio mi dai una cassetta di arance che a prima vista paiono chissà cosa, poi mi accorgo che sono aspre o rovinate, oppure che con 25 euro al mercato me le compravo lo stesso. Perciò ho lavorato 8 ore per 25 euro – e la prossima volta non mi faccio fregare anzi inizierò a nutrire sospetti nei tuoi confronti, tanto più che manco una virgola di lingua straniera sto imparando, dal momento che sono e rimango un estraneo. Con tanti saluti ai baci abbracci e fratellanza universale. Ho fatto l’esempio della cassetta di arance, ma il panino con il salame stantìo che avete mangiato regge bene il confronto, credo.

    Questo problema è irrisolvibile perchè se si fosse pagati in denaro subentrerebbero le normative sul lavoro agricolo e l’edificio del wwofing crollerebbe come un castello di carte: onerosi contributi pensionistici e tariffe orarie sindacalizzate. Le quali nel bene e nel male hanno contribuito a loro volta a causare l’abbandono dell’agricoltura – perlomeno in Italia.

    Non so se mi sono spiegato.
    A occhio e croce ritengo c’è da aspettarsi esperienze fallimentari in misura del 40% ( la butto lì con una moderata dose di ottimismo, oggi è Pasqua e mi sento “buono” ).

    Come direbbe qualcuno: l’importante è saperlo…

  7. Hello Ester and Sebastien, Its me again. Sorry that I have read your blog again, was just curious how your stay (back) in Germany was going on. Hoped you had a good feeling. In your blogs I just read sad and disapointed stories:( In my opinion,that again you probably don´t want to hear, you are not wwoofers. You don´t(or cannot) except orders from anyone. Your opinion is your truth. You are constantly in conflict with the world around you. The UK was a wrong choice, Germany is, Italy is. Don´t you ever do something as selfreflection? Maybe you don´t understand the world, although you have studied and are smart guys. Now I´m gone give you some advice.
    Buy yourself a place far from people, live the life you want and appreciate. When you decide to have animals, you cannot travel(together) anymore, because someone has to take care of them.
    In common; This last blog sounds so sad, I´m sorry you have those bad feelings. On our “farm” (just 3 Lamas and 2 Donkeys) a lot of former wwoofers keep coming back, because they are having a great time. (Even from Japan) Working, Chatting and hiking. Worldwide wwoofers are having fun and LEARN about sustainable life. The learning and meeting other cultures/ countries is the payment they get. Of course the food and the experience how foodculture in othet regions is. (as you called it twice a day breakfast is normal over here. ) We are not used to eat cold Spinach, as I have eaten in Italy, it was a surprise but I still remember after 20 years.
    Hope you will find peace and happiness and a wonderfull life
    Ciao
    Hendrik

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