UN’AVVENTURA È SEMPRE UN’AVVENTURA

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UN PRIMO ASSAGGIO DI LIBERTÀ

UN’AVVENTURA È SEMPRE UN’AVVENTURA

(Scritto da Sebastien)

Il giorno dopo aver visto la Panda a Nissoria, in provincia di Enna ci siamo messi d’accordo con un tizio trovato su Subito.it per vedere una casa sui Nebrodi, per la precisione a Ficarra in provincia di Messina. La sera prima, anzi la notte prima di partire, io e mio padre abbiamo montato la forcella con gli ammortizzatori carichi nello scooter, un lavoro che sembrava difficile ma che alla fine non lo è stato poi così tanto. Solo che abbiamo finito alle tre di notte e non avevo ancora preparato lo zaino per il viaggio dato che quella era stata una giornata più che piena. Quindi come al solito ci sono cascato, ogni qual volta devo affrontare un viaggio in cui guido, le prime ore le affronto sempre assonnato, stavolta i mali da scegliere erano due, o partire con le sospensioni a terra o partire assonnato, ho preferito la seconda. Nonostante il sonno riesco lo stesso a godermi il viaggio.

Le tappe di questo lungo tour della Sicilia sarebbero dovute essere le seguenti:

Nicolosi – Randazzo (punto spesa per il pranzo) via Linguaglossa

Randazzo – Ficarra (visita immobile, pausa pranzo/pisolino)

Ficarra – Capo D’Orlando (Sosta tipica alla stazione di Capo d’Orlando)

Capo D’Orlando – Castelbuono Fs (Sosta tipica alla stazione di Castelbuono)

Castelbuono Fs – Geraci Siculo – Alimena (visita immobile), Gangi (visita immobile) – Castellammare Del Golfo via Corleone

Alla fine questo itinerario variò totalmente, il caso ci portò a saltare soste o a farle in posti diversi da quelli previsti e a dover dividere il viaggio in due giorni.

Inizialmente le condizioni meteo sembravano non rispettare le previsioni, cielo sereno ovunque, anche in alta quota tanto che a Milo mi venne voglia di immortalare il momento.

Sui Nebrodi invece si iniziava a vedere qualche nuvola, ma nulla di preoccupante comunque.

L’emozione era forte, a distanza di un anno percorrere ancora quelle strade mi sembrava quasi un regalo inaspettato che io stesso mi sono negato cercando a tutti i costi di vivere all’estero lontano da qui.

AUTUNNO IN MATURAZIONE
IL MIO SOGNO

Sentirsi in viaggio nella propria terra è una delle cose più belle che ci possano essere, e il navigatore fa brutti scherzi come altrove.

ecco come ho attaccato il nostro navigatore al cruscotto dello scooter

Fino allo scatto di questa foto tutto sembrava tranquillo, ancora era un bel sogno ad occhi aperti (forzatamente nel mio caso) successivamente, seguendo sempre le furbe indicazioni di Google, le cose si complicarono, la strada si fece sempre più piccola, era asfaltata ma si vedeva benissimo che non era molto trafficata. La strada in questione era in assoluta discesa, a cui io non mi abbandono mai, specie sullo scooter, anche volendosi lasciare andare le curve erano così strette che dovetti rallentare così tanto da avere la possibilità di cogliere una mora dai rovi senza rallentare e passarla a S, unica cosa divertente che ricorderò di quella strada, e il peggio doveva ancora venire. La strada non si decideva a diventare pianeggiante, la leva del freno sinistro iniziò a diventare dura ma non durò molto, poi diventò molle e smise di frenare. Mi restò solo il freno anteriore e solo in quel momento la strada smise di scendere, ma durò poco, la discesa ricominciò e il freno posteriore era ancora molle, così fui costretto a fermarmi nell’attesa che tutto tornasse alla normalità.

Decidemmo quindi di chiamare il tizio della casa dicendo che avremmo ritardato, dalla voce non sembrava molto contento, ma non potevo fare altrimenti, già per rispettare il suo rigidissimo appuntamento ho dovuto rinunciare al sonno, di più non potevo fare. In ogni caso ci avrebbe aspettato, così ci disse. Dopo qualche minuto tutto tornò alla normalità, il sali e scendi continuava ma facevo molta più attenzione e cercai di non perdere mai il freno del motore.

Finalmente la stradina sbucò in una strada più grandicella e con curve meno a gomito, per vedere cosa ci riservasse ancora il percorso di Google, spensi il motore e frugai un po’ sulla mappa. Avendo capito come aggirare le future strade assurde di Google, riaccesi il motore ma…SORPRESA!!! La batteria decise di piantarci in asso proprio in quel momento e non avendo la pedaletta, eravamo a piedi. Provai ad accendere con la rincorsa, una volta aveva funzionato, anche se tecnicamente in uno scooter automatico non dovrebbe funzionare, ma non è servito a nulla, e per completare a quel punto iniziò pure a piovere. Ci “imbacuccammo” per bene con indumenti impermeabili e fermammo il primo signore che passò, i cavi ce li avevamo, collegammo auto e scooter e si ripartì.

Continuiamo ad accumulare ritardo e con quella pioggia abbiamo dovuto pure rallentare il passo. Nonostante lo studio della mappa, mi era sfuggito un chilometro di salite a gomito e stradelle strane. Sotto l’acqua e con uno scooter che non deve assolutamente spegnersi non si può far altro che seguire pazientemente le istruzioni del navigatore. Affrontammo le salite senza accelerare molto a causa del bagnato, sentii lo scooter faticare, soffrivo con lui quasi come se stessi pedalando, il chilometro di stradina scorreva pianissimo ma finì e arrivammo finalmente all’ingresso di Ficarra, e ci siamo diretti nel luogo dell’appuntamento, aveva smesso pure di piovere.

Sul posto non pareva esserci qualcuno ad aspettarci, all’asciutto potevo di nuovo prendere il cellulare, trovai due telefonate del tizio in questione. Provai a telefonare, dopo solo uno squillo dava occupato. Aspettai qualche minuto e riprovai, stessa cosa di nuovo, riprovai ancora, uguale. Mi resi conto che la scritta occupato compariva esattamente dopo uno squillo, a quel punto mi venne il dubbio che il tizio ci avesse bloccato il numero, incredulo provai a chiamare con l’anonimo, squillava normalmente ma ovviamente non rispondeva nessuno. Non ci potevo credere, il tizio si era offeso, la nostra prima casa da vedere era sfumata per molte fatalità tutte insieme.

Rimasi sconvolto per l’atteggiamento, la società è ormai pari a Facebook, mi stai simpatico pollice in su, fai uno sbaglio, rimuovo e blocco, niente spiegazioni, con il cessophone in mano ci sentiamo re e regine e mettiamo alla ghigliottina chi ci pare…ma è tutto virtuale, io non sono bloccato nella realtà, sono vivo e contento di non fare affari con gente così.

La casa in questione si trova su subito.it da fine luglio, è ancora lì oggi e forse li rimarrà. Mio caro “tizio della casa di Ficarra” non mi stavi facendo un favore aspettandomi, la casa non me la stavi regalando, l’avrei dovuta pagare, se non hai voglia di aspettare qualcuno che commette il reato di ritardare a causa della pioggia non è un problema mio, anzi, non credo nel destino, ma se tanti eventi sfigati mi hanno fatto ritardare vuol dire che doveva andare così, forse è servito a non mettermi in affari con un cretino.

Arrivare a Ficarra non è servito a molto, non abbiamo neanche potuto girare la città con la pioggia e lo scooter con la batteria ridotta in quel modo. Ci siamo riposati mezz’ora sotto un balcone e abbiamo telefonato alle persone con cui avevamo appuntamento nel pomeriggio per rimandare il tutto al giorno dopo.

Dopo aver chiesto in giro aiuto per avviare il motorino, siamo ripartiti alla volta di Brolo. La pioggia diventò più insistente, ma non indomabile, decidemmo di saltare Capo d’Orlando per non spegnere ancora una volta lo scooter, oltretutto mi sentivo ancora sveglio e volevo approfittarne per fare un po’ di strada extra.

La stanchezza però non tardò ad arrivare e vicino S.Agata Di Militello ci siamo fermati ad un supermercato con la tettoia. Avevamo già fatto la spesa, ma volevamo approfittare della tettoia per pranzare e riposare, pensavo quindi che sarebbe stato più carino entrare comprare qualcosa e poi mangiare lì, e così abbiamo fatto, solo che appena ci siamo seduti di fronte all’ingresso, una commessa, nonostante la pioggia, ci richiamò invitandoci ad andare via perché quello che stavamo facendo non era “consono” e quindi ci siamo rimessi alla ricerca di un’auto a cui vampirizzare un po’ di corrente, ci aiutò un ragazzo che al nostro grazie ci risponde “di nulla, un giorno potrei averne bisogno anche io”.

Quella frase mi risuona in testa ancora adesso, quanto è vero, non si aiuta solo per aiutare, spesso si aiuta perché un giorno potremmo aver bisogno dello stesso aiuto dato. E solo se hai aiutato puoi permetterti il lusso di incazzarti se qualcuno ti nega anche il più banale degli aiuti, che sia farti passare alla cassa perché non hai tante cose, o un bicchiere d’acqua, un’indicazione, una telefonata o farti mangiare un panino sotto la tettoia di un supermercato. Certo aspettarsi qualcosa è sempre sbagliato, ma è più una questione di coerenza, se un giorno mi troverò in difficoltà e vorrò chiedere aiuto prima o dopo dovrò anche darlo, altrimenti è solo opportunismo.

Dopo non molti ma stancanti chilometri sotto la pioggia finalmente arriviamo alla stazione di Caronia.

Le stazioni per me sono sempre state un punto d’appoggio non da poco, infatti finalmente, al riparo dalla pioggia e comodamente seduti potevamo pranzare.

Oltre a pranzare la cosa più importante è stata dormire, ho fatto un pisolino seduto che mi ha ricaricato ed è stato tutto un altro guidare.

Mentre io dormivo, come sempre, le tortore fecero compagnia a S 🙂

Verso le 18 dopo l’ennesima caccia al passante che ci aiutasse ad avviare lo scooter ci rimettiamo in marcia per un paio d’ore, prima della sosta notturna. Dopo una bella dormita ci svegliammo che è ancora buio per poi sostare e fare colazione alla stazione di Castelbuono, uno dei nostri posti preferiti durante le nostre traversate della Sicilia (sul mare), la pioggia era ormai un ricordo che però non andava dimenticato dato che tutte le strade erano bagnate e quindi pericolose.

LA STAZIONE “BUONA” DI CASTELBUONO

Dopo la colazione iniziamo a inerpicarci per le Madonie.

Gli alberi ai lati della strada si facevano sempre più fitti e a sorpresa abbiamo risentito una “voce” che abbiamo imparato a conoscere quest’inverno: si trattava del pettirosso che evidentemente è presente sulle Madonie, è tornato a cantare e portare allegria dopo la lunga pausa estiva che sia lui che il merlo e altri uccelli fanno.

Diverse volte ci siamo fermati, tenendo lo scooter un po’ accelerato, ad ascoltarlo.

Poco dopo Geraci Siculo e incontrammo le nuvole che promettevano pioggia come quelle del giorno prima, ma non tutte le promesse vennero mantenute e infatti non ha piovuto, ma abbiamo potuto godere di un paesaggio autunnale degno delle Alpi.

 

E infine arrivammo, in anticipo, ad Alimena.

Abbiamo chiesto al signore se poteva farci vedere la casa in anticipo e detto fatto ci incontrammo in paese. Il signore, sulla sessantina, era molto simpatico e tranquillo, ci accompagnò a vedere la casa e ci raccontò un po’ di lui e della sua famiglia. Arrivammo al terreno, che non era male, ma a dire la verità, non ci ispirava molto, aperta campagna, ma le montagne erano un ricordo lontano, il vicino è il tipo che in campagna accumula immondizia varia usando la terra più come deposito di auto vecchie e altri oggetti in disuso. Volendo si potrebbe pure passar sopra a simili sciocchezze, ma in fondo io fretta non ne ho, e sarebbe meglio avere due o tre terreni interessanti tra cui scegliere, piuttosto che buttarsi sul primo che sembra discreto, inoltre nel terreno a parte una palma e due alberi d’ulivo non c’era nulla, e sarebbe meglio avere qualche albero in più.

Il signore prima di lasciarci decise di farci fare un giro della città e ci raccontò di un paese in cui in estate fanno sempre feste e non ci si annoia. Il paesino effettivamente è uno dei lati positivi di questo immobile…lo terrò a mente.

Prima di lasciarci abbiamo chiesto il solito aiuto per far partire lo scooter e siamo ripartiti verso Gangi dove abbiamo pranzato.

Il pranzo è stato basilare e forse anche un po’ triste ma non avevamo voglia di fare soste in altri supermercati, meno soste = meno riavvii dello scooter.

Dopo pranzo ci riposammo e ne approfittammo per godere del panorama della città ma anche per confrontarci un po’ riguardo l’immobile di Alimena. Intorno alle due arrivò la signora con cui avevamo appuntamento, insieme al suo compagno. Anche loro molto simpatici e gentili. Durante il tragitto verso il terreno la signora ci raccontò un po’ del suo lavoro e del paese.

Inizialmente il terreno si presentò bene, la casa non mostrò subito i suoi difetti. Il terreno era provvisto di acqua sorgiva, un gran bel punto a favore e inoltre godeva di un bel panorama montano ed era ricco di alberi, alcuni di pere, noci, forse qualche ulivo, davvero un terreno bello da vedere. Tuttavia la casa internamente era molto grezza, ma questo non era davvero grave, cosa più grave erano le crepe nei muri e il dislivello nel pavimento dato dal fatto che probabilmente parte della casa è stata costruita successivamente senza fondamenta, un vero peccato. A parte la casa il resto ci piaceva.

I due nostri accompagnatori in quel terreno di campagna erano tornati bambini, avevano una gioia nel raccogliere noci e pere, una gioia genuina fatta di cose semplici, una gioia che difficilmente vedi in giro e che ci ha lasciati con il sorriso. Prima di di lasciarci il signore specialmente ci volle offrire qualcosa al bar, provammo quindi le sfingi alla crema.

Come sempre chiesi il solito aiuto per ripartire e via dritti verso Castellammare, una lieve pioggerella ci sfiorò ma a Petralia Sottana si calmò tutto. Il viaggio adesso si faceva lungo.

UN AVVENTURA E’ SEMPRE UN AVVENTURA
ENTROTERRA SICILIANO… ALTRO CHE GALLES

Guardando intorno tutto era verde e pensavo a quanto la gente decanti l’estero e le sue bellezze, il Galles e le sue colline verdi…io mi guardavo intorno in quel momento, pensavo al Galles e a quanto la Sicilia sia completa, ma cosa abbiamo noi da invidiare al Galles e ad altri posti?

le colline in Galles

 

Non credo che in Sicilia manchi qualcosa a livello paesaggistico, paesi arroccati, colline verdi, montagne, mare, neve, vulcani, laghi (forse sui fiumi si pecca un po’), penso a tutti i difetti più o meno evidenti di questo posto e penso…ma chi se ne frega, non potrei mai rinunciare a tutto questo per difetti che poi non sono difetti della terra ma vizi della gente, gente viziata da una terra troppo ricca.

Valledolmo

 

GLI ANNI PASSANO MA ALCUNE COSE NON CAMBIANO

Fino a Corleone andò tutto per il verso giusto, da lì in poi iniziò un groviglio infinito di stradine desolate e buie, in parte dissestate, vedevo solo fino a dove puntavano i fari con un contorno di canneti, un corridoio di canneti che sembrava non voler finire mai, ovviamente in quel deserto non potevo che obbedire al navigatore, ogni strada sembrava uguale all’altra e a volte negli incroci, la strada peggiore era quella che il navigatore mi diceva di prendere. Poi finalmente ad incrocio un segnale indicava Alcamo, fu gioia pura per noi, non sapevamo la distanza esatta, ma almeno c’era la certezza che quella strada portasse là. Le luci dei lampioni sulla strada che si ingrandì, poi Alcamo e poi casa. Arrivammo alle nove e trenta di sera a Castellammare del Golfo, nessuno ci aspettava, fu una sorpresa. Una sorpresa come questa ennesima traversata della Sicilia, nonostante la pioggia e alcuni altri inconvenienti, percorrere le strade dei Nebrodi a distanza di un anno, poi attraversare le Madonie fino al centro della Sicilia per poi percorrere l’entroterra… questa è stata la conferma che siamo davvero tornati a casa.

2 Risposte a “UN’AVVENTURA È SEMPRE UN’AVVENTURA”

  1. -IN RISPOSTA AL COMMENTO, PERDENDOSI UN PO’ IN CHIACCHIERE-
    Ho notato questa furbizia nel voler ingigantire i prezzi di terreni con immobili pari a catapecchie, di recente siamo stati a San Piero Patti, posto fantastico, case..tutte e dico tutte con problemi al tetto, presentate dall’agente in maniera cieca..le classiche chiacchiere da venditore, solo per dirtene una, una delle case che secondo lui sarebbe stata facile da ristrutturare è accatastata come diruto. L’unica cosa buona che ho tratto dalla visita degli ultimi immobili è una consapevolezza: Voglio una casa sui Nebrodi! Mentre percorrevo la provinciale che da Ponte Naso porta sino a Floresta non ho smesso di emozionarmi al solo pensiero di vivere lì. Fino ad oggi abbiamo quasi scherzato cercando case, lo scooter in autunno sui Nebrodi non agevola le cose, in più lo scooter vuole una manutenzione base che al momento non voglio sostenere, e quindi è sempre tutto molto incerto e frettoloso, non mi posso fermare lungo i paesi a chiedere se qualcuno vende case, ci siamo quasi sempre affidati a internet. Ora però le cose cambiano…Habemus Panda. Siamo automuniti ufficialmente da oggi, da questo momento cercare non sarà più lo stesso.
    -Segnalo invece a Sinagra un terreno molto bello con una casetta di buon gusto ristrutturata.
    Se tu dici che è buono noi ci fidiamo, e alla fine passarci non costa nulla, ero sul punto di chiederti se sapevi di qualche terreno in vendita ma mi hai anticipato. Già ti ringrazio solo per il pensiero concreto. Ricordi vagamente il prezzo? Se vuoi ne parliamone via email,che forse è il luogo più adatto. Anzi ti invio per email il mio commento così da avere un riferimento.
    Grazie e a presto

  2. Questo è un momento di mercato in cui in Sicilia, e in particolare in questa certa specifica area della Sicilia che è la zona dei Nebrodi, i terreni sono ai minimi storici quanto a valore.
    Più o meno il costo comunemente stabilito è di 1 (uno) euro al metro quadrato; quindi se vedete annunci del tipo: “terreno agricolo di 3000 metri q. coltivato a ulivi, vendesi a euro 15mila” siamo già fuori dal seminato.
    A meno che nello stesso terreno non si trovi un fabbricato veramente valido che giustifichi il prezzo richiesto.

    Riguardo ai fabbricati si potrebbe aprire un ENORME capitolo a parte su come valutarli.
    La primissima cosa da fare è lasciar perdere vasi coi fiori, ornamenti, mattonelle decorate, ornamenti e ammennicoli vari che non servono a un tubo e precipitarsi a osservare BENE il tetto, che di solito è l’ultima cosa che hanno pensato di mettere a posto.
    Perchè? Perchè costa l’ira di dio ed è un lavoro delicato e pericoloso.

    Altra cosa da guardare sono grandi crepe strutturali che compaiono da una parte e dall’altra dei muri esterni. Segno che ci sono stati cedimenti importanti o che il terreno su cui insiste la casa è in fase di dissesto.

    Poi occorre:
    – chiedere se l’acqua c’è e SE FUNZIONA. I messinesi sono specialisti in negativo per tutto quello che riguarda l’acqua e la sua distribuzione;
    – se c’è l’allaccio ENEL o perlomeno dove si trova il primo palo disponibile per l’allaccio. L’ENEL è un ente di puro profitto che vuole spendere il meno possibile. Se chiedete un allaccio “prima casa di residenza” e il palo è molto lontano, tendono a fare un sacco di problemi anche se sono costretti per legge a procedere al lavoro;

    Detto questo,
    Ficarra è un comune virtuoso – è un posto dove ho rinvenuto una pulizia esemplare tipo Svizzera. E mi è parso molto strano che la scorsa primavera ci siano state denunce per negligenza-assenteismo proprio a livello comunale.
    In ogni caso Ficarra è parecchio decentrata.
    Il tizio in questione è un perfetto idiota; i terreni da comprare da queste parti non li cerca (quasi) nessuno anzi ci sono proprietari che darebbero un rene pur di liberarsene. Quindi fare gli offesi con degli ipotetici acquirenti è veramente un’idiozia.
    Altri proprietari sono convinti di “fare i furbi”: sparano in alto prezzi che non stanno nè in cielo nè in terra aspettando l’eventuale allocco venuto dal nord che glieli paga.
    In realtà non hanno alcun bisogno di vendere perchè lo sport più diffuso da queste parti è quello di piangere miseria allorquando i soldi ce li hanno e se la passano anche molto bene (anche se vanno in giro con le Fiat 127 di 40 anni fa).

    Segnalo invece a Sinagra un terreno molto bello con una casetta di buon gusto ristrutturata. Si tratta di un immobile che stavo per comprare io a seguito dell’intermediazione con il sensale del posto (deceduto tre anni fa ultraottantenne).
    Ci sono ulivi e qualche nocciolo. Il centro di Sinagra, molto attivo commercialmente, si trova vicino.

    A fine mese ci passo e mi segno il telefono, dato che fino a poco tempo fa era ancora in vendita.

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