UN PRIMO ASSAGGIO DI LIBERTÀ

UN PRIMO ASSAGGIO DI LIBERTÀ

(Scritto da Sebastien)

Sono passati 20 giorni dal nostro rientro in Sicilia e non possiamo che considerarci contenti di essere rientrati.

I primissimi giorni li abbiamo dedicati all’inventario di camera mia. Da quando siamo rientrati dalla Germania a Febbraio 2017 camera mia era diventata un deposito, un mare di stoviglie, tazze e vari accessori da cucina stavano accumulati in degli scaffali, i vestiti che in questo anno di viaggio non sono venuti con noi erano in degli scatoli, non ricordavo neanche più cosa ci fosse in quegli scatoli.

Prima di partire lo scorso Novembre, nonostante avessimo molte cose da fare abbiamo voluto riorganizzare quella che era la mansarda che avevo arredato nel 2009 con i mobili di mio nonno paterno dato che dal 2012 in poi quella mansarda (che poi non è altro che un soffitto senza neanche i pavimenti che in precedenza ospitava soltanto roba vecchia e in disuso) era stata abbandonata un po’ a se stessa. Così ci siamo trovati il lavoro già in parte iniziato.

Abbiamo quindi preso tutte le nostre cose e le abbiamo sistemate nella mansarda, non semplicemente depositandole ma anche in modo tale da poterle utilizzare. Abbiamo fatto questo perché abbiamo necessità di uno spazio tutto nostro e questo potrebbe portarci ad avere fretta nel cercare casa, fretta che non vogliamo avere perché la fretta potrebbe portarci ad acquistare la prima catapecchia che ci capita davanti.

Il trasferimento in mansarda ha avuto i risultati sperati, ci siamo sentiti rigenerati a veder prendere forma i nostri accessori con la forma di una casa. La cosa più bella è stata cucinare, erano anni che non provavo così tanto piacere nel cucinare, cucinare negli ultimi anni mi ha più stressato che rilassato, quando lavoravo perché avevo poco tempo e successivamente perché non abbiamo mai cucinato in un posto che fosse il nostro, che detta così sembra una cosa romantica ma in realtà è una cosa funzionale e vi spiego perché: Cucinare “in esterna” a casa d’altri può essere bello (e per casa d’altri intendo anche la casa dei miei genitori), ma alla lunga stanca, specie se sei abituato ad avere un tuo posto dove farlo dove decidi tu quando, come dove e cosa lavare, quando, dove e come cucinare e quale ripiano usare. Inoltre se si rompe qualcosa non devi giustificarti con nessuno e non è cosa da poco, poi detto questo possiamo aggiungere anche il romanticismo di cucinare dopo due anni in un posto che in un modo o nell’altro è casa mia e lo sarà fino a quando non troveremo casa.

La nostra giornata inaugurale di quella cucina è iniziata alla fiera di Catania, è stato un piacere acquistare due buste di melanzane a € 1,50 e due buste di pomodori al medesimo prezzo. Abbiamo voluto reinventare la scacciata preparandone una versione più leggera ed estiva con pomodori, melanzane, cipolla e scamorza affumicata, il risultato è stato dei migliori, e credo anche di aver preparato la migliore pasta per la pizza di sempre.

 

Già da subito è iniziata la nostra ricerca sia di un auto che di una casa, ad oggi abbiamo visto due auto e due case. Per quanto riguarda l’auto stiamo cercando un veicolo molto base, anzi direi che il modello che vogliamo è il simbolo della basilarità, si tratta della vecchia Panda.

La prima Panda che abbiamo visto era bellissima, sembrava nuova, l’unico problema è che ci sarebbe costata troppo di assicurazione per motivi che non sto qui a spiegare, ci è dispiaciuto davvero tanto non prenderla. Per andare a vedere questa Panda abbiamo fatto in auto una settantina di chilometri in un atmosfera del tutto autunnale nell’entroterra siciliano. È stato bello percorrere quelle piccole stradine di campagna immersi in una pioggia torrenziale, mi ha reso felice nonostante non avessi concluso l’affare. Questo è stato il primo assaggio di Sicilia in autunno…un primo assaggio di libertà.

E il meglio verrà al prossimo post: UN’AVVENTURA E’ SEMPRE UN’AVVENTURA (Dal 09 Ottobre 2018)

 

 

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