SARÒ SOLO QUELLO CHE SONO: IO²

Voglio solo augurarmi che non accada mai più, voglio solo dare il meglio alla mia famiglia, oggi siamo due ma non importa, se non sai dare il meglio per due pensi che in tre sarà meglio?
Vorrei dirlo a tutti la medicina giusta della vita è l’amore, un amore pulito, un amore che non ti intralcia, un amore che ti capisce, un amore senza vergogna, un amore senza paura, senza rancore, un amore che è un amicizia , un amore che è una casa, un amore dove ci sente liberi di esprimere anche il peggio di se, perché non ci saranno sorprese…la verità è l’unica strada da seguire.
Oggi mentre ero in treno per andare a lavoro c era una bella fredda giornata di sole, una di quelle in cui si va in montagna, una di quelle da condividere, una delle tante che in questi anni ho buttato, normalmente non ci avrei fatto caso, oggi mi sono commosso, mancano 51 giorni, mi sono sentito alla fine.
Non voglio che accada mai più tutto questo, non voglio mai più che la mia vita sia serva di qualcosa se non dell’amore che rappresenta la vita stessa per me.
Guardo la mia vita poi quella degli altri , magari di quelle persone che anni fa invidiavo, persone che erano “riuscite”, la realtà è che oggi nel vedere le loro foto mi sento più riuscito io, la sera di capodanno in santa pace, e a Natale? Pure , mentre loro a lavorare per quei stramaledetti cenoni, magari strapagati, ma non è mica tutto in vendita!
Ciò non vuol dire che mi sento migliore nel sentirmi “riuscito” ma mi sento più “io” nel non desiderare lontanamente quella vita. Ma non mi sta bene neanche quello che faccio adesso, io non vendo neanche un ora della mia vita, posso vendere un prodotto della mia vita, ma non un solo minuto della mia vita, e in questa scelta mi sento “io”.
Non lo so come sarà il futuro ma credo che questo sia un secolo in cui una certezza c’è: IN OCCIDENTE NON SI MUORE MAI DI FAME , ci si suicida, si muore di cancro, si muore per obesità, si muore per aids, non si muore mai per la poca quantità ma per eccesso di qualcosa, l’unica morte per mancanza è il suicidio. Quindi non so niente del futuro, ma non ho paura, lasciare il lavoro non porta nessuna delle malattie sopraindicate, anzi, ne attenua i rischi, la malattia peggiore dell’uomo sono i soldi.
E vorrei imprimermi queste parole sulla pelle per farmi coraggio in un mondo che gira sempre dal lato opposto al mio.
Del futuro ho un’altra certezza, la certezza di essere capito, almeno da una persona, una persona su milione, sembra poco ma mi basta e mi riempie.
Ho passato anni e anni a mettere a dura prova chi mi stava accanto, mostrando me stesso, mostrando quanto me ne freghi poco del giudizio altrui, hanno sempre cercato di correggermi, nel bene e nel male, ma il risultato poi alla fine mi si rivoltava contro perché qualcosa che non sono io è contro di me.
La parola noi, inteso come coppia non dovrebbe indicare un semplice gruppo ma un “io” al quadrato, perché siamo “noi” solo nel momento in cui io sono “io” e te e tu sei “tu” e me.
Provo un senso di dolore e conforto quando vedo quelle persone che hanno vergogna ad’ amarsi, mi fa male perché ricordo quando io ero “io” e l’amore per lei e lei era “lei” PUNTO, mi fa male, perché ricordo quanto mi sentivo incompreso in coppia, quando stavo meglio da solo che con “lei” di turno, ma provo conforto e anche pace, perché oggi siamo “io al quadrato” e non ho paura, e non mi sento rinchiuso, e non ho bisogno del “mio spazio” perché posso fare quello che voglio, da scrivere a leggere, a camminare in mutande, non credo mi serva “il mio spazio” chi chiede il suo spazio quando ah tutto questo cerca altro, voglio il mio spazio solo per organizzare una sorpresa.
Voglio sposarmi , non perché mi serve, ma perché ancora oggi sembra l’unico vero modo per dire al mondo quello che effettivamente è anche se ormai oggi non si ha più rispetto nemmeno davanti a una coppia sposata.
Sono passati quasi 5 anni e tutti ci dicono, quando i figli, inizialmente ero restio, non mi sentivo in grado, non mi sentivo all’altezza perché, anche se ne vado fiero, mi sento ancora un bambino, ma la realtà è che ho capito che da piccolo io l’avrei voluto un padre come me, mi sarei sentito più capito, ho capito che ho tanto da dare, ho capito che non sarò il classico genitore e mi sta bene, un mio figlio non avrà mai in eredita, un azienda, un mestiere, ma di certo avrà le mie parole quelle dette nella sua vitA e quelle scritte nella mia, dai 15 anni in su. Sono umile abbastanza per non sentirmi un santone, e non credo che sarò mai quel genitore che nasconde le sue pagelle ai figli per essere un grande modello da seguire, in amore l’unica strada da seguire è la verità e per essere genitori bisogna seguire quelle poche regole che l’amore impone.
Un motivo per cui desidero questo per il mio futuro , sembrerà banale, ma alla fine è il motivo principale di questo mio “convincermi” all’ essere genitore. Io adoro la mia ragazza, per me è il simbolo della dolcezza e della bontà, della tenerezza, della calma, della tranquillità, della serenità, della sincerità e la mia prima volta che ho associato la sua immagine a una madre ho pensato alla perfezione, alla sua bellezza mentre ama quello che poi non può essere altro che il frutto del nostro amore.
Poi la bellezza massima sarebbe rappresentata da una figlia femmina che somiglia tale e quale a lei però piccola piccola, come ho detto sarò banale ma la mia testa non ha vincoli, come credo quella di tutti quindi la differenza sta solo nello svelare i pensieri senza vergogna.
Nella vita come in tutto ciò che ha fatto la differenza è stato pensare nel lungo periodo, se non ti fai certe domande non avrai mai certe risposte e se non avrai mai certe risposte non avrai quello che vuoi, porsi una domanda o fare un pensiero o esprimere un desiderio non significa che tutto magicamente si debba materializzare, significa che un giorno tu farai quel che hai pensato, magari gli dai pure due basi, nel caso dell’essere genitore la prima base è stato l’amore, prima per me e poi per me al quadrato ma è chiaro che serve anche altro, serve che io o che noi sappiamo dove andare a parare, nel senso che nel futuro imminente lasceremo il lavoro ma poi ci vorrà una costruzione di qualcosa, che è in progetto e che vedrà la luce entrò fine 2017 massimo inizio 2018, se siamo davvero sulla strada giusta tra sei anni circa la costruzione sarà finita e quella casa mentale e fisica sarà il posto giusto per me al quadrato, ma anche al cubo, alla quarta poi si vedrà.
“Da grande voglio una casa in campagna dove giocare con la mia firanzata, la mia sorellina e i nostri figli e un fuggone vedde per le gite e per andacci” [cit. Me a circa 5 o 6 anni]
Ecco cosa intendo per lungo periodo

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