UN VIAGGIO ATTRAVERSO LA FIDUCIA

Siamo tornati in Sicilia, in questa stanza abbiamo sistemato quei bagagli che sono diventati la nostra casa per due mesi, un viaggio che è stato qualcosa di immenso da descrivere a parole.

Abbiamo visto migliaia di posti, abbiamo incontrato tantissima gente, e anche se proprio ancora di più dopo questo viaggio sentiamo sempre il bisogno di vivere in pace e lontano dalla folla cittadina, con questo post vogliamo dire grazie a tutte quelle persone che ci sono state d’aiuto.

Per la prima volta, abbiamo viaggiato in modo diverso, senza prenotare nessun alloggio. Abbiamo usato una piattaforma chiamata WARMSHOWERS, un sito di ospitalità per cicloturisti. Ciclisti che ospitano altri ciclisti in viaggio, senza chiedere denaro in cambio.

All’inizio non pensavamo che fosse così facile trovare ospitalità, si pensa sempre, ma sì chi dovrà mai rispondere. E invece no, già prima di partire abbiamo iniziato a contattare qualcuno e abbiamo ricevuto tante risposte. Oggi, nell’epoca del sospetto perenne, della paura, è bello riuscire a fare qualcosa del genere, perché pensi: eh ma vai a dormire a casa di uno sconosciuto? Non hai paura? E io rispondo: e questo sconosciuto non ha paura a far entrare uno sconosciuto a casa sua? Insomma, è tutta una catena, è solo questione di fiducia reciproca.

Questi “sconosciuti” sono stati parte del nostro viaggio, e forse bisogna provare in prima persona per riuscire a comprendere veramente. In due mesi abbiamo pagato per un alloggio pochissime volte, quando proprio non abbiamo trovato nessuno, usando comunque soluzioni molto low cost come Airbnb o campeggi.

E insieme a questi “sconosciuti” che ci hanno accolto nelle loro case, ne abbiamo incontrati tanti altri, per strada per caso, e queste persone le ricorderemo per il loro gesto semplice e spontaneo, fatto senza nessuno scopo. Grazie a tutti quelli che ci hanno fermato per strada, all’entrata dei supermercati, nelle stazioni, chiedendoci del nostro viaggio, se le bici sono comode, e altre domande curiose. Grazie per la vostra non-indifferenza.

Le prime persone che abbiamo conosciuto tramite Warmshowers è stata una famiglia di Cosenza, che ci ha fatto girare la città e ci ha invitati a cena, perché poi non potevano ospitarci per la notte. Di loro abbiamo apprezzato la naturalezza, la semplicità e l’umiltà. Ci hanno accolti in casa loro come se fossimo vecchi amici e ci siamo sentiti a nostro agio. È stata una strana sensazione, trovarsi lì, in un luogo sconosciuto, ma nello stesso tempo in un contesto “familiare”.

La prima esperienza di pernottamento l’abbiamo provata qualche giorno dopo a Marcellinara (in provincia di Catanzaro), nella casa di campagna di Jean Claude. Siamo rimasti due giorni da lui, in un posto isolato e rilassante, abbiamo condiviso lunghe chiacchierate serali e cene improvvisate.

E poi grazie a Salvatore e sua moglie che vivono sulla collina vicino Tropea e che ci hanno messo a disposizione una casetta che in estate affittano ai turisti.

Grazie al gruppo di persone che abbiamo conosciuto al bivacco Bailoni in Trentino, che nel loro giorno di festa al rifugio ci hanno riempiti di domande e ci hanno offerto da mangiare il loro minestrone cotto nelle stufe a legna.

Grazie a Rosita di Salerno, la prima persona conosciuta su Couchsurfing, con cui abbiamo passato due giorni davvero in ottima compagnia…ci rivedremo presto!

Grazie a Clelia di Bojano, per i consigli e per averci accompagnati fino all’eremo. Quassù, nel piccolo eremo abbiamo conosciuto una suora che si era trasferita lì da poche settimane, abbiamo chiacchierato molto con lei, un grande esempio di vita. La mattina seguente è spuntata con giacca e scarpe da trekking dicendo “Devo scendere al paese per comprare la rete per l’orto”… 6 chilometri di discesa e altri 6 di salita, complimenti! E sempre qui sull’eremo, una ragazza (di cui non ricordiamo il nome) che era lì a fare una passeggiata con il cane, ci regalò due panini con la frittata, lei stava tornando a casa e non aveva voglia di mangiarli.

Grazie a Simon di CiclOstile che a Potenza ci ha fermati per strada chiedendoci del nostro viaggio.

Grazie ad Alessandro di Aosta, per averci fatto accampare nel suo campo da golf.

Grazie a Clelia di Varano (frazione di Fabriano), nel suo paesello di campagna ci siamo allontanati dalla frenesia cittadina.

Grazie ancora al gruppo di ragazzi conosciuti sulle montagne in Friuli, dei quali abbiamo parlato già qui.

Grazie a Francesco di Napoli, Roberto di Borgo San Dalmazzo, Milena e Tiziano di Verbania, Vera di Torino e il suo fidanzato, Agnese di Parma, Gianluca di Cesena, Jessica di Corridonia e i suoi genitori, Tatjana di Padova, Gloria di Terni, Nicola e Perla di Vicenza, permanenze brevi, che ricordiamo comunque con il sorriso.

Grazie a Giuliano di Lesignana (provincia di Modena), per la sua curiosità e gentilezza, quando iniziavamo a parlare si poteva andare avanti per ore e ore! La bottiglietta di aceto balsamico fatto in casa che ci ha regalato l’abbiamo custodita come una reliquia per tutto il viaggio 🙂

Grazie a Luigi e Daniela di Conversano (provincia di Bari), Dario di Brindisi e Lia di San Pancrazio Salentino (provincia di Lecce) … perché senza di voi la Puglia sarebbe stata un’altra cosa.

Grazie a Domenico di Pratola Peligna (provincia dell’Aquila), che ci ha messo a disposizione la casetta di campagna dei suoi genitori, e anche se non c’era nessuna comodità, per noi è stato un vero paradiso.

Grazie a Siri, una ragazza tedesca che ci ha ospitati a Milano la sera prima di ritornare giù in Sicilia.

Grazie agli ex colleghi di lavoro di S, per il buono regalo di Trenitalia, che è stato usato per comprare parecchi biglietti durante il viaggio 🙂

E chiudiamo con dei ringraziamenti a persone che conoscevamo già, che grazie a questo viaggio abbiamo rivisto dopo tanto tempo: grazie ad Elisa, Melchiorre e i loro bellissimi bambini (cugini di S che vivono in provincia di Udine), per averci fatto trovare un pezzo di sud al nord (e penso che anche la Cinquecento che ha caricato noi più le biciclette non ci dimenticherà mai!), grazie a Michele e Paola per la piccola rimpatriata “tedesca” a Genova, e infine, grazie al nostro amico Maurizio, non solo per il giro a Bologna, ma perché riusciamo a vederci proprio grazie al fatto che nessuno di noi sia mai a casa!

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