UNA VITA SEMPLICE

Questo post fa parte della “saga”:) DIARIO DI UN’ IDEA.
DIARIO DI UN’ IDEA sono una serie di appunti scritti nel 2016 quando ancora lavoravamo in Germania nel 2016. Sono appunti scritti durante le pause a lavoro in meno di 20 minuti, sono gli sfoghi scritti nel momento in cui è incominciata a nascere l’idea che oggi ci ha portati nelle fattorie in Gran Bretagna e che nei prossimi anni ci porterà in giro per l’Europa. Sono racconti a volte un po’ amari, ma di cui sapete già il lieto fine. 🙂 Buona lettura 🙂

DIARIO DI UN’IDEA

-1- Il compleanno tutti i giorni

-2- L’amore è grande

-3- Schiavo di niente…A qualunque costo

-4- Cosa vuoi fare nella vita? Io scegliere

-5- La nostalgia è un treno che passa…

-6-  I fiori non muoiono mai

-7- Non siamo soli

-8- Non tutto è in vendita

-9- Odore di treno

-10- Il mio posto nel mondo

-11- Libertà

-12- Una vita semplice (Dal 06 Febbraio 2018)

-13- Un nuovo corso  (Dal 09 Febbraio 2018)

-14- Perché voglio andare via dalla Germania  (Dal 13 Febbraio 2018)

-15- L’ultima volta  (Dal 16 Febbraio 2018)

-16- Un giorno sarò libero  (Dal 20 Febbraio 2018)

-17- Dresda e basta  (Dal 19 Febbraio 2018)

-18- Quasi 30 e non sentirli (Dal 23 Febbraio 2018)

-19- Casa è vuota  (Dal 25 Febbraio 2018)

-20- Poco prima di partire  (Dal 27 Febbraio 2018)

-21- Ancora una volta, L’ultima (Dal 5 marzo 2018)

-22- Cosa ci serve per essere felici  (Dal 8 marzo 2018)

 

 Una vita semplice
(Scritto da Ester)

01.10.16

Pochissime persone hanno già saputo della nostra decisione, della nostra nuova vita. Alcune sono lontane (e forse proprio alle persone lontane è stato più facile dirlo), e mi rispondono: “Bello, bravi, che bella idea”, ma forse alla fine non lo pensano davvero o la cosa non gli interessa più di tanto. C’è chi invece inizia a chiedere spiegazioni: perché? Siete davvero sicuri di mollare tutto, dopo anni di sacrifici per costruire qualcosa di vostro? Sì. Rispondo sempre di sì, anche se non so cosa avrà il futuro in servo per me una volta finita questa esperienza delle fattorie. Quindi ho deciso di mettere per iscritto tutti i motivi che mi hanno spinta e ci hanno spinti a prendere questa decisione così drastica.

Penso che soprattutto per la mia famiglia sarà una cosa difficile da accettare, e me ne rendo pienamente conto. E ora le domande le faccio io: siete sicuri di voler una figlia infelice? Siete felici sapendo che ogni giorno è come se il tempo non passasse mai, e non vedo l’ora che arrivi la sera per tornare a casa? Siete felici sapendo che mi sento soffocata, che il tempo non mi basta mai, che non posso fare tutte le cose che amo davvero? Non voglio finire di nuovo schiava di qualcosa che non mi dà nulla in cambio.

15.10.16

Le cose che mi piacciono davvero: viaggiare, scrivere, conoscere, pensare, creare. È un anno che ho pensato di scrivere un libro con la mia tesi di laurea e quello che sono riuscita a fare finora è solo una cartella sul pc che si chiama “Libro Sweeney Todd”(AGGIORNAMENTO 2018: Il libro è stato finalmente pubblicato, ecco il link per acquistarlo su Amazon Sweeney Todd). Una cosa di cui sono contenta è che almeno in parte sono riuscita a mettere in pratica i miei studi, visto che se non avessi studiato il tedesco, non sarei qui. Ma chi lo sa se questa è una cosa positiva. D’altro canto, fino a due anni fa parlavo un inglese fluente e adesso, dopo due anni di Germania, il mio inglese sta diventando sempre più zoppicante e questa cosa non mi piace per niente. La stessa cosa succederà con il tedesco quando andrò via da Amburgo, con gli anni potrebbe diventare sempre meno fluente, e neanche questa cosa mi piacerebbe. E per non perdere tutte queste cose che ci vuole tempo nella vita. Tempo per coltivare i propri sogni, le proprie passioni e le proprie abilità.

Un lavoro “normale” non potrà mai permettere tutto questo, a meno che non ti occupi per pochissime ore al giorno e ti permettano di prendere le ferie quando vuoi tu, di fare gli orari che vuoi tu, e questa è solo utopia. Io non sto dicendo che non voglio più lavorare, ma quello che sogno è una vita semplice, dove bastano pochi soldi per vivere, senza il peso opprimente di un lavoro che ti serve per mantenere tutto ciò che possiedi.

Mi piace essere più indipendente possibile: ho già parlato un sacco di volte di quanto sia migliorata la mia vita da quando vado a lavoro in bicicletta e non devo più dipendere dai mezzi pubblici. Questa è una cosa davvero frustrante, perché se devo prendere il treno e sono dieci minuti in ritardo, possibilmente arriverò a lavoro con almeno dieci minuti di ritardo o anche più. Se sono in bicicletta basta pedalare un po’ più veloce in tratti dove posso farlo senza pericolo e magari arriverò anche in tempo.

Ultimamente ci siamo interessati molto all’agricoltura. E dopo tanto impegno i risultati ottenuti qui in Germania sono stati più che deludenti. Magari avremo beccato l’estate sbagliata, ma se due estati su tre qui sono così, allora questo non è il posto per avere un orto florido e ricco di frutti. E questo interesse per la vita agricola e naturale ci ha spinti molto a fare questa scelta. La natura può offrirci tantissime cose se solo ce ne prendiamo cura. E questo è il modo giusto per imparare e per appassionarci ancora di più, con la prospettiva di realizzare qualcosa di nostro, un giorno.

Adesso voglio parlare delle cose che mi danno più fastidio in generale della società in cui vivo, in particolare in Germania.

Soldi per tutto: troppi soldi da spendere per servizi non proprio eccellenti. Ripari una cosa e paghi. Poco dopo si rompe di nuovo e paghi, poi di nuovo e paghi. E poi ti scocci. Otto mesi per mettere i termosifoni nuovi a casa nostra. Otto mesi. Cento euro di abbonamento per i mezzi pubblici e poi: continui ritardi, lavori in corso e così via. Per andare a lavoro con i mezzi pubblici impiego minimo 40 minuti, minimo. Se esco dieci minuti più tardi da lavoro allora posso impiegare anche un’ora per tornare a casa. In bicicletta ci arrivo in mezzora, 35 minuti se me la prendo comoda. Senza corse contro il tempo, senza attese inutili alle fermate. Perché non c’è cosa peggiore che una fermata di un bus, quando hai la sensazione che il tempo non ti basti mai, che ogni minuto è prezioso.

La gente: dietro ai loro sorrisi ipocriti si nascondono persone pronte ad accusarti, a lamentarsi, a fare la spia, se fai qualcosa che gli va contro. Ricordo che una volta leggendo un libro sui tedeschi si parlava proprio della eccessiva cordialità nei negozi, o nei servizi in generale. Per carità, un po’ ci vuole, ma io mentre sono alla cassa e mi ritrovo a dire bitte schön, danke schön per più di due volte nel giro di un minuto, mi sento veramente male, perché non fa parte di me tutta questa ipocrisia. Loro sono sorridenti, gentili, sempre. Anche se non lo pensano. I tedeschi sono precisi e perfetti solo quando conviene a loro perché poi se ti vogliono imbrogliare, ti imbrogliano lo stesso e anche bene. La cosa che non sopporto di più in assoluto è quando ti vedono per strada che stai facendo qualcosa di “sbagliato” e ti giudicano male solo perché capiscono che non sei tedesco. Il tutto non rivolgendoti neanche la parola, sbuffando e facendo versi incomprensibili per esprimere il loro disaccordo.

A fine mese cambia l’orario e questo è uno dei momenti dell’anno che odio proprio. Fa buio alle quattro del pomeriggio e magari per tutto il resto della giornata piove pure.

28.10.16

Gli ultimi due giorni e poi cambia l’orario. Inizia il periodo fatto di giornate buie, esci da casa col buio e torni a casa col buio. E tutto questo ha un influenza assurda sul mio umore. Giornate uggiose, e anche quando ho il giorno libero non ho voglia di fare nulla a parte stare a letto. E non sopporto questa sensazione, perché è un continuo combattere tra la voglia di fare e la voglia di non fare nulla. E non è che non mi piaccia il brutto tempo o la pioggia, anzi, se capita di camminare in bicicletta con la pioggia è bello e mi rilassa, a meno che non ci sia la tempesta chiaramente.

Anche la cosa più semplice da fare può diventare complicata: si può perdere un intero pomeriggio a cercare una batteria per un motorino, perché se non sai dov’è il negozio di batterie di motorini, allora lo devi cercare. Molte cose costano meno rispetto all’Italia, ma molte molte altre costano troppo. E non esistono le seconde scelte “economiche”.

31.12.2016

A parte il semplice fatto della vita che qui in Germania non ci soddisfa più, ci sono tante altre cose che voglio cambiare:

Non voglio essere più così dipendente dal denaro, voglio essere più serena e usando meno soldi possibili. Questa nuova vita da volontari nelle fattorie non sarà facile, sempre in giro, ma io penso anche che è una grande fonte di arricchimento personale e culturale. Viaggiando negli ultimi anni ho imparato tante cose, che il mondo bisogna conoscerlo e viverlo con i propri piedi, e non attraverso un oblò di un aereo.

E lo so che in questo mondo fatto di attentati e terroristi sarete tutti in pensiero per noi, ma non saranno di certo i terroristi a impedire di realizzare i nostri sogni. Abbiamo tante cose in mente per raccontare la nostra vita: scrivere, scrivere tanto. Sicuramente aggiorneremo un blog dove racconteremo tutte le nostre avventure, con fotografie, mappe. Insomma, non vogliamo isolarci e anzi saremo sicuramente felici tutte le volte che qualcuno ci scriverà un messaggio. E forse o almeno lo spero, saranno proprio queste vostre parole che anche se dette da lontano ci faranno sentire vicini.

Adesso qualche persona in più è a conoscenza del nostro progetto, e raccontarlo è diventata per me come una liberazione da un peso. E sono assolutamente felice e convinta che questo è quello che vogliamo fare, perché adesso, nonostante siamo qui con la calcolatrice a fare le somme di tutti i soldi messi da parte, sul pc insieme al conto in banca abbiamo la finestra di Trenitalia con dei biglietti da comprare. Quando a volte mi fermo a pensare a noi, a come siamo e a quello che facciamo, lo dico sempre, forse non esiste al mondo una coppia come noi. Viaggiare cambia la vita e ancora di più se lo si fa in due: adattarsi a tutto, non pretendere troppo, godersi ogni piccola cosa, non pensando ai confort che non ci sono e che pensandoci sono anche superflui. Un cespuglio può diventare un bagno (entro i limiti del visibile ovviamente!!!), ecco perché odio trovarmi nelle grandi città e fare l’impossibile per trovare un bagno non a pagamento, invece nei boschi tutto diventa più facile!

Oggi mancano esattamente 52 giorni e poi non avremo più un lavoro. Questo sarà il primo e grande passo verso la libertà.

Buon anno a noi.

DIARIO DI UN’IDEA

-1- Il compleanno tutti i giorni

-2- L’amore è grande

-3- Schiavo di niente…A qualunque costo

-4- Cosa vuoi fare nella vita? Io scegliere

-5- La nostalgia è un treno che passa…

-6-  I fiori non muoiono mai

-7- Non siamo soli

-8- Non tutto è in vendita

-9- Odore di treno

-10- Il mio posto nel mondo

-11- Libertà

-12- Una vita semplice (Dal 06 Febbraio 2018)

-13- Un nuovo corso  (Dal 09 Febbraio 2018)

-14- Perché voglio andare via dalla Germania  (Dal 13 Febbraio 2018)

-15- L’ultima volta  (Dal 16 Febbraio 2018)

-16- Un giorno sarò libero  (Dal 20 Febbraio 2018)

-17- Dresda e basta  (Dal 19 Febbraio 2018)

-18- Quasi 30 e non sentirli (Dal 23 Febbraio 2018)

-19- Casa è vuota  (Dal 25 Febbraio 2018)

-20- Poco prima di partire  (Dal 27 Febbraio 2018)

-21- Ancora una volta, L’ultima (Dal 5 marzo 2018)

-22- Cosa ci serve per essere felici  (Dal 8 marzo 2018)

 

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